PROF. ANDREA CASSONI
Medico chirurgo, Specialista in chirurgia maxillo-facciale

Trattamento delle osteonecrosi maxillo-mandibolari

si tratta di necrosi dell’osso derivanti principalmente dall’uso di bifosfonati (farmaci utilizzati per il trattamento delle metastasi ossee e dell’osteoporosi), dalla terapia con alcuni anticorpi monoclonali o conseguenti al trattamento radioterapico. Si tratta di una patologia infettiva e necrotizzante a carattere progressivo con scarsa tendenza alla guarigione che può essere aggravata o scatenata da eventuali procedure di chirurgia orale. Solitamente si manifestano con la presenza di una deiscenza della mucosa ed esposizione dell’osso e sono caretta rizzate da sintomatologia dolorosa e, negli stadi più avanzati, fratture patologiche e disestesia/anestesia in caso di coinvolgimento delle branche del nervo trigemino. La diagnosi è clinica e strumentale (Rx ortopanoramica e TC). La terapia è medica (antibiotici ed antinfiammatori ed accurata igiene orale) e la chirurgia consiste nella rimozione dei frammenti ossei necrotici (sequestrectomia) o, nei casi più gravi dell’intera porzione di osso interessato (mandibulectomia o maxillectomia). La successiva eventuale ricostruzione (nello stesso tempo chirurgico) potrà essere effettuata a secondo del caso mediante lembi locali, lembi microvascolari (autotrapianti) o placca da ricostruttiva.