PROF. ANDREA CASSONI
Medico chirurgo, Specialista in chirurgia maxillo-facciale

Chirurgia dei nervi cranici

Nervo facciale (VII nervo cranico): è il responsabile dell’innervazione dei muscoli mimici del volto (sorriso, chiusura delle palpebre, corrugamento della fronte, etc.), per cui un suo deficit (completo o parziale) si manifesterà con una paralisi dell’emivolto (o di un suo distretto). La cosiddetta “paralisi a frigore” o di Bell si manifesta su base infettiva come una paralisi dell’emivolto e tende spesso alla regressione; in tali casi la terapia è esclusivamente medica. Una paralisi temporanea si può manifestare su base post-traumatica (per l’edema causato dal colpo); anche in questo caso la terapia sarà medica, ma sarà utile escludere una frattura del canale di passaggio del nervo mediante una TC. In tutti i casi trattamento fisioterapico è indispensabile per ottenere un recupero completo nel minor tempo possibile. Le paralisi del VII n.c. di interesse del chirurgo maxillo-facciale sono invece quelle che derivano da traumi, incidenti o procedure chirurgiche che comportino una lesione del nervo stesso. L’esame diagnostico che ci permette di evidenziare un eventuale danno è l’ENG/EMG (esame non invasivo che misura la trasmissione elettrica dell’impulso nervoso analizzando la contrazione dei muscoli innervati dal VII nc). A seconda del tempo di insorgenza distinguiamo diverse metodiche chirurgiche di riabilitazione, ovvero:

In associazione a tali metodiche sono descritte numerose tecniche ancillari, quali la plastica di allungamento del muscolo elevatore, la cantopessia mediale o il posizionamento di un peso di platino per la palpebra superiore, plastiche della palpebra inferiore, sospensioni statiche dell’ala nasale e face-lift. Anche l’utilizzo di iniezioni di botox contro lateralmente può essere di aiuto nel ripristino della simmetria del volto.




Nervo mandibolare e linguale (V nervo cranico): Il nervo mandibolare è il responsabile della sensibilità del labbro inferiore e degli elementi dentari inferiori; decorre all’interno del corpo mandibolare e ne fuoriesce tra i due premolari a livello del foro mentoniero. Una sua lesione può conseguire a procedure di chirurgia orale (es. estrazione del dente del giudizio, posizionamento di impianti, etc), a traumi (fratture di mandibola con scomposizione dei frammenti ossei) od a procedure chirurgiche che comportino la resezione della mandibola. Nel caso di lesione recente, potrà essere sufficiente identificare i due monconi del nervo sezionato al fine di effettuare mediante tecnica microchirurgica una sutura diretta (neurorrafia) degli stessi. Nei casi in cui il danno sia inveterato, per il recupero della sensibilità del labbro inferiore, potrà essere utilizzata una tecnica microchirurgica consistente nella sutura dei rami del nervo danneggiato con quelli del controlaterale (entrambi identificati a livello del foro mentoniero). Tale procedura può eventualmente essere effettuata in anestesia locale in ambiente protetto e non comporta un lungo decorso post-operatorio. Il nervo linguale decorre invece sul pavimento della bocca ed una sua lesione può essere conseguente a procedure di chirurgia orale (estrazione dente del giudizio), fratture mandibolari o asportazione della ghiandola sottomandibolare. Anche in tali casi potrà essere effettuata una neurorrafia diretta dei due monconi.